3 MAR, 2023
Di PIMCO
AUTORI: Greg Sharenow, Portfolio Manager Commodities and Real Assets, Lewis Hagedorn, Portfolio Manager Commodities e Jennifer Ziehe, Strategist Real Return di PIMCO
Gli investitori potrebbero chiedersi per quanto tempo i mercati delle materie prime potranno sostenere il rally in atto dalla primavera del 2020. L'aumento dei tassi di interesse e la decelerazione della crescita (e la potenziale recessione) nei principali mercati sviluppati saranno i probabili venti contrari del 2023. Tuttavia, la rapida riapertura della Cina e la crescita della domanda a livello globale post pandemia, oltre ai fattori legati all'offerta, tra cui la persistente scarsità delle scorte e l'incertezza legata alla guerra tra Russia e Ucraina, rafforzano l'ipotesi che i prezzi delle materie prime continuino a rimanere elevati anche nel prossimo anno.
A più lungo termine, un periodo prolungato di investimenti limitati dal lato dell'offerta e la transizione secolare verso le fonti di energia rinnovabili potrebbero sostenere ulteriormente i prezzi delle materie prime, in particolare dell'energia.
Un fattore chiave che ha sostenuto la forza del mercato delle materie prime negli ultimi anni è la significativa scarsità dell'offerta in molti settori, che secondo le nostre previsioni persisterà. Questa tendenza è determinata in parte dalla ripresa della domanda globale e dalle condizioni climatiche avverse che hanno colpito importanti colture, ma soprattutto dalla scarsità di investimenti nell'offerta. Il risultato finale è un basso livello di scorte nei settori dei metalli di base, dell'agricoltura e del petrolio.
La Russia è una fonte di volatilità e incertezza, ma nel nostro scenario base la Russia rimarrà probabilmente un catalizzatore per l'aumento dei prezzi delle materie prime.
Il contesto macroeconomico dovrebbe sostenere ampiamente le materie prime nel 2023. Sebbene i rialzi dei tassi delle banche centrali abbiano frenato la crescita dei mercati sviluppati, la riapertura della Cina offre i presupposti per un'ampia compensazione - la Cina ha una influenza notevole, data la quantità di materie prime utilizzate nella sua economia. Gli effetti della riapertura della Cina, insieme al perdurare di livelli bassi di scorte, forniscono un'ampia spinta di fondo, ma è probabile che i singoli settori delle materie prime subiscano impatti diversi sui prezzi:
In qualsiasi contesto, un’allocazione in materie prime può fornire diversificazione e una solida copertura contro l'inflazione all'interno di un portafoglio d'investimento.
Come abbiamo visto negli ultimi due anni, i portafogli di investimento tradizionali possono essere vulnerabili agli aumenti inattesi dell'inflazione. Le materie prime possono offrire una solida copertura contro l'inflazione. Considerando le nostre prospettive complessivamente costruttive sul settore, in particolare su quello energetico e agricolo, riteniamo che vi siano validi motivi per detenere materie prime e che, anche, il "costo" atteso per coprirsi dal rischio di inflazione attraverso un'allocazione in materie prime appaia basso.