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La Fed aumenta i tassi di interesse di solo 25 punti base
Prospettive di mercato

La Fed aumenta i tassi di interesse di solo 25 punti base

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2 FEB, 2023

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

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La Fed ha deciso di aumentare i tassi di interesse dello 0,25% dopo la riunione di due giorni. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve statunitense, ha dichiarato che il rialzo dei tassi continuerà il mese prossimo finché la lotta all'inflazione persisterà. La decisione della banca centrale era attesa dal mercato e il mercato ha reagito bene alla notizia. Ecco le conclusioni tratte dagli operatori del settore dopo l'annuncio di ieri.

Jamie Niven, Senior Fund Manager di Candriam

È evidente che il mercato si era posizionato per una BCE hawkish. Nonostante le dichiarazioni esplicitamente da falco della banca centrale, con un ritorno alla forward guidance (nonostante si pensasse fosse stata abbandonata) e “l'intenzione” di effettuare un altro rialzo da 50 pb a marzo, abbiamo assistito a un forte rally delle obbligazioni (almeno prima della conferenza stampa della Lagarde).

Ritengo che ci sia una buona possibilità di un errore di politica monetaria da parte della BCE. Sebbene l'inflazione sia ancora ben al di sopra dell'obiettivo e i dati sulla crescita siano inequivocabilmente più positivi rispetto a due mesi fa, con l'evoluzione dei prezzi del gas e la riapertura della Cina a portare venti favorevoli, il ciclo di rialzi dei tassi è stato aggressivo in Europa, persino più aggressivo della Fed in termini di ritmo di rialzi dei tassi, nonostante una data di inizio più tardiva. Il timore è che il ritardo nella trasmissione della politica monetaria provochi un indebolimento della crescita nella seconda metà del 2023. La reazione dei prezzi delle obbligazioni dopo l'annuncio odierno della BCE suggerisce che il mercato tende ad essere d'accordo e non crede davvero che la BCE possa mantenere questo tono da falco più a lungo di quanto già previsto.

Whitney Watson, Head of Fixed Income Portfolio Management di Goldman Sachs Asset Management

L’allentamento della pressione inflazionistica e l’indebolimento dei segnali di crescita hanno fatto da sfondo alla decisione presa dalla Federal Reserve di rallentare ulteriormente il ritmo di inasprimento dei tassi. La guidance sull’attuale politica monetaria è leggermente orientata al rialzo, ma ulteriori aumenti dello 0,25% sembrano destinati a rappresentare lo status quo da ora in poi, dal momento che la parola “velocità” in termini di incremento dei tassi è stata sostituita con il termine “entità”.

Anche se non ci siamo ancora lasciati il pericolo alle spalle, i dati in arrivo sulla crescita dei salari e sull'inflazione sono stati incoraggianti, compresa una decelerazione dell'indice del costo dell'occupazione, l'indicatore salariale più utilizzato dalla Fed. La strada da percorrere dipende dal riequilibrio del mercato del lavoro, che a sua volta rallenterà la crescita dei salari e l'inflazione core dei servizi. 

Per gli investitori, il dato più importante è che nel 2023 l'attenzione si è spostata dal rapido aumento dell'inflazione al rallentamento della crescita economica. Riteniamo che in questo contesto la correlazione tra obbligazioni e asset di rischio diventerà meno positiva, se non addirittura negativa. Le migliori capacità di copertura delle obbligazioni, combinate con un rendimento e un potenziale total return più elevati, offrono agli investitori l'ambiente più interessante nei mercati del reddito fisso da oltre un decennio a questa parte, anche dopo la forte performance registrata a gennaio.

Jonathan Duensing, Head of Fixed Income, US, Amundi

La Fed ha rallentato il ritmo dei rialzi dei tassi per la seconda riunione consecutiva da 50 pb a 25 pb, spostando la fascia obiettivo per il tasso sui Fed funds al 4,50-4,75%.

  • Dichiarazione FOMC: modeste le modifiche al testo. Un cenno alla recente flessione dell'inflazione, pur ribadendo che resta elevata. Il Comitato ha mantenuto l'espressione "ulteriori aumenti" per chiarire che non ha finito di inasprire la politica. Tuttavia, l'inserimento della frase "estensione dei futuri aumenti " indica che il rialzo dei tassi di 25bp rappresenta un "ritorno alla normalità" nel ritmo dei rialzi futuri.
  • Conferenza stampa: i toni del presidente Powell durante la conferenza stampa non sono stati così aggressivi come quelli della dichiarazione del FOMC e dei commenti di apertura preparati. Come previsto, Powell ha ribadito l’impegno a ridurre l'inflazione e ha indicato che la Fed potrebbe aver necessità di un paio di rialzi per portare la politica a un livello che considera adeguatamente restrittivo (in linea con il SEP, lo Statement of Economic Projections, di dicembre). Non si è sbilanciato sull’allentamento delle condizioni finanziarie e ha sottolineato l'importanza di un inasprimento delle condizioni finanziarie nel lungo periodo. Powell ha inoltre ribadito più volte la sua visione ottimistica sull'esito del "soft landing".
  • Reazione del mercato: il mercato inizialmente ha ceduto dopo la pubblicazione della dichiarazione, in quanto il fatto che non vi fossero stati cambiamenti rispetto alle linee guida precedenti è stato interpretato come una scelta da falco, ma ha registrato un forte rialzo durante la conferenza stampa, poiché il presidente della Fed ha espresso ottimismo per un "atterraggio morbido" e non si è sbilanciato sull'allentamento a breve termine delle condizioni finanziarie.
  • Prospettive a lungo termine: rimaniamo cauti e prevediamo una volatilità del mercato nel medio periodo, perché gli investitori scontano i dati in arrivo a breve su lavoro, crescita e inflazione e la reazione della Fed a questi dati sul fronte della politica monetaria.
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