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Nicolò Vezzoso, di ANIMA Sgr, è il nostro Fund Manager del Mese
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Nicolò Vezzoso, di ANIMA Sgr, è il nostro Fund Manager del Mese

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9 FEB, 2023

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

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Nicolò Vezzoso è Responsabile del team azionario fondamentale globale di ANIMA Sgr. È responsabile, inoltre, dei fondi di Etica Sgr gestiti in delega da ANIMA, per la componente azionaria. In ANIMA dal 2014, ha occupato ruoli di crescente responsabilità all’interno del team azionario globale.

Ha maturato precedenti esperienze presso Ardian e Deutsche Bank. Laureato cum laude in Finanza presso l’Università Bocconi, dal 2019 è CFA charterholder; ha ottenuto diverse certificazioni ESG tra cui il CESGA e il CFA ESG.

Quando e perché hai iniziato la tua carriera nel settore finanziario?

Durante il secondo anno di università ho capito che avrei voluto lavorare nel settore finanziario. La mia carriera è iniziata nel 2013-2014, con due esperienze di stage in ambito prima private equity e poi Real Estate in due aziende finanziarie leader a livello globale. Ma la mia passione era il mercato azionario e nel dicembre 2014 ho avuto l’occasione di entrare a far parte di Anima Sgr, dove ho iniziato un percorso di crescita partendo dal ruolo di Assistant Portfolio Manager nel team Azionario globale, nel quale ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di grandi professionisti come Mary Thomson, Carla Scarano e Claudia Collu.

Come si svolge un giorno quotidiano di lavoro per te? Come organizzi il tuo tempo?

In realtà non esiste uno schema fisso: ogni giorno è diverso e le priorità cambiano a seconda delle situazioni di mercato. Di base utilizzo la maggior parte del mio tempo per studiare società, cercare nuove opportunità di investimento e analizzare il posizionamento dei portafogli.

Cerco sempre di fissare obiettivi giornalieri e settimanali. Lavorare su un fondo globale rende necessario avere una certa flessibilità in termini di orari, anche a causa della necessità di seguire mercati e comunicare con professionisti che si trovano a diversi fusi orari di distanza: la giornata inizia al mattino con le conference call con società e analisti giapponesi, prosegue fino al tardo pomeriggio con incontri fisici o virtuali con analisti americani e può capitare di rimanere operativo fino a tardi per seguire la reporting alla chiusura del mercato USA e per verificare l’apertura del mercato giapponese. Così, in caso di bisogno, siamo pronti ad intervenire sui portafogli con tempestività.

Quali principi chiave guidano il tuo processo di investimento?

Il principio base che guida il mio approccio agli investimenti nell’azionario globale è il focus sui fondamentali e il concetto di “rischio-rendimento”. Cerco sempre società che abbiano una storia di investimento non solo di breve periodo, ma anche di medio/lungo termine. La costruzione del portafoglio è il risultato della sintesi tra un’analisi top-down e una ricerca bottom-up. Fondamentale sono inoltre il supporto del team di ricerca e la collaborazione con gli altri gestori azionari.

Come stai adattando il tuo portafoglio all’attuale situazione dei mercati?

Tra guerra, cambiamenti politiche monetarie e preoccupazioni sul rischio di recessione, siamo sicuramente in una situazione molto particolare e di significativa incertezza. In queste fasi cerco quindi di focalizzarmi su società e settori che abbiano una storia di investimento di successo a prescindere dal contesto macroeconomico. Il focus in questa fase è quindi ancora più incentrato sullo stock picking, mantenendo comunque un certo bilanciamento e diversificazione a livello di portafoglio, che sono anche alcune delle caratteristiche principali di fondi come Anima Valore Globale ed Etica Azionario.

Quale tipo di società è più interessante per te quando cerchi di costruire un portafoglio? In quali società non investiresti mai?

Le società che preferisco sono quelle che hanno valutazioni interessanti, setup macroeconomico favorevole per il proprio settore, esposizione a tematiche strutturali e posizionamento degli investitori piuttosto scarico.

Le società che invece non prediligo sono quelle che non possono contare su alcun supporto dei fondamentali, quelle con business model non sostenibili o con una governance/management che non siano all’altezza della missione di raggiungere o superare gli obiettivi di business prefissati. Inoltre, per ragioni legate alla sostenibilità, evito società di determinati sottosettori a rischio o che sono coinvolte in attività particolarmente controverse dal punto di vista ESG. Per il resto non ho pregiudizi.

Qual è la sfida più grande come Fund Manager?

Credo che la vera sfida per un gestore sia quella di riuscire a rimanere lucido e freddo in momenti di elevata volatilità, incertezza e pressione. Nel 2022 l’invasione dell’Ucraina è stato certamente un momento difficile da affrontare, ma nel corso della mia carriera ho già dovuto far fronte in prima persona a situazioni complesse, come ad esempio la Brexit e le conseguenze dell’epidemia di Covid19.

Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere una carriera nell’asset management?

Darei tre consigli. Il primo consiglio è di seguire questa strada solo se si è veramente appassionati, perché fare il gestore comporta parecchi sacrifici, richiede tanto studio e implica una grande pressione.

Il secondo è di essere sempre curiosi e non smettere mai di studiare.

Il terzo è di focalizzarsi su un percorso di carriera di lungo termine e non fare scelte basate unicamente sulla convenienza di breve termine.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

In questi anni ho sfruttato una buona parte del tempo libero per approfondire le mie conoscenze, ad esempio conseguendo diverse certificazioni in ambito ESG e diventando CFA Charterholder. Nel poco tempo libero cerco di organizzare viaggi o attività con i miei amici e con la mia famiglia.

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