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Giornata della Terra: considerazioni sugli investimenti per proteggere il pianeta
Prospettive di mercato

Giornata della Terra: considerazioni sugli investimenti per proteggere il pianeta

Il trattato contro la plastica rappresenta un’opportunità senza precedenti per gestire l’inquinamento da plastica, ma il successo della sua promulgazione dipende dall’adozione di misure decisive, dalla cooperazione mondiale e dall’impegno condiviso a salvaguardare il nostro pianeta per le generazioni future.
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22 APR, 2024

Di La Française

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Ogni 22 aprile si celebra il Giorno della Terra, un'iniziativa a cui si sono uniti 200 paesi in tutto il mondo. Una commemorazione che mira a risvegliare la coscienza ecologica tra i cittadini, ma anche tra le istituzioni. In occasione di questa giornata, sotto il motto "Pianeta contro Plastica", La Française AM ci spiega la necessità di proteggere l'ambiente e le risorse naturali che abbiamo, e come questo influisce sui nostri investimenti.

Il pianeta di plastica: verso un accordo globale sulla contaminazione

  • Frédéric Yo, analista ESG per La Française AM

Nel marzo del 2022, 175 paesi hanno raggiunto un accordo storico per creare, entro il 1 dicembre 2024, un trattato globale contro la plastica (Global Plastic Treaty), giuridicamente vincolante e destinato a combattere l'inquinamento da plastica in tutto il mondo. Tuttavia, i progressi nei successivi comitati intergovernativi di negoziazione (INC, per le sue sigle in inglese) sono stati lenti. Rimangono solo due sessioni dell'INC nel 2024 prima che il trattato entri in vigore a metà del 2025, quindi il risultato della prossima sessione, che si terrà dal 23 al 29 aprile, sarà fondamentale per dare forma a un trattato efficace. Ora che il nostro pianeta si confronta con le nefaste conseguenze dell'inquinamento da plastica, è imperativo agire rapidamente.

La plastica, parte integrante della vita moderna, offre numerosi benefici, ma la sua proliferazione incontrollata pone minacce significative. Dai plastici monouso che soffocano i nostri oceani ai microplastici che si infiltrano nella nostra catena alimentare, le conseguenze sono innegabili. Sorprendentemente, il 50% di tutte le plastiche prodotte sono state realizzate dal 2000, e le proiezioni indicano che la produzione attuale raddoppierà nel 2050. La maggior parte dei rifiuti di plastica, un incredibile 76%, finisce come spazzatura ambientale, e una parte sostanziale inquina i nostri oceani, con un totale di circa 10 milioni di tonnellate all'anno. Questo inquinamento non solo mette a rischio gli ecosistemi e la fauna, ma anche la salute umana a causa del rilascio di sostanze chimiche nocive e del suo contributo negativo al cambiamento climatico.

Il trattato contro la plastica rappresenta un'opportunità senza precedenti per gestire l'inquinamento da plastica, ma il successo della sua promulgazione dipende dall'adozione di misure decisive, dalla cooperazione mondiale e dall'impegno condiviso a salvaguardare il nostro pianeta per le generazioni future. I governi dovranno applicare normative fondamentali per frenare l'uso della plastica, rafforzare le infrastrutture di riciclaggio e richiedere alle aziende di assumersi la responsabilità del loro impatto ambientale. Prima dell'INC-4, il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) ha pubblicato una "bozza zero" rivista in cui sono delineate possibili politiche e azioni che coprono tutti gli aspetti della catena del valore della plastica. Tuttavia, persiste la discordia tra le delegazioni riguardo all'approccio del trattato, poiché alcune sostengono misure preventive per ridurre la produzione, mentre altre, principalmente paesi produttori di combustibili fossili, danno priorità alla gestione dei rifiuti, a causa di considerazioni economiche.

Il settore degli investimenti può influenzare i risultati del trattato attraverso impegni efficaci, sia a livello politico che aziendale. Si stima che le alternative alla plastica raggiungeranno una dimensione di mercato di oltre 9.000 miliardi di dollari nel 2027, con un tasso di crescita annuo del 16,8%.

Indipendentemente dal contenuto finale del trattato, le sue conseguenze saranno profonde, soprattutto per il settore privato, poiché la maggior parte delle attività dipende in varia misura dalla plastica. Uno studio ha rivelato che più della metà degli articoli di plastica monouso scartati nel mondo possono essere attribuiti alle azioni di appena 20 aziende, quasi tutte petrochimiche. In attesa di un trattato giuridicamente vincolante, è importante che le aziende assumano la responsabilità dei loro prodotti e guidino la lotta contro l'inquinamento. Per i produttori di plastica, l'adozione di alternative sostenibili come i bioplastici, derivati da risorse rinnovabili, rappresenta una via promettente per ridurre l'impronta di carbonio. Anche se attualmente rappresentano meno dell'1% della produzione di plastica, i bioplastici, un'alternativa più ecologica, sono pronti per una crescita significativa. Per le aziende orientate al consumatore, ridisegnare i prodotti per promuovere il loro riutilizzo potrebbe ridurre significativamente i rifiuti di plastica. Le ricerche indicano che un aumento del 10% nel riutilizzo potrebbe ridurre a metà la quantità di plastica che inquina gli oceani. Spetta anche ai consumatori adottare il comportamento corretto e prendere le decisioni giuste. Il prossimo 22 aprile, Giorno della Terra 2024, il motto "il pianeta contro la plastica" ci ricorda che la società nel suo insieme può contribuire a fornire soluzioni all'inquinamento da plastica.

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