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Così funzionavano i depositi che gli argentari, i ‘banchieri’ dell’Antica Roma, offrivano ai loro clienti
Educazione Finanziaria

Così funzionavano i depositi che gli argentari, i ‘banchieri’ dell’Antica Roma, offrivano ai loro clienti

Sebbene il concetto di ‘deposito bancario’ possa sembrare moderno, gli argentari già offrivano questo servizio ai loro clienti in due modalità: regolare e irregolare.
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25 APR, 2024

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

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Sapevi che il più antico gruppo finanziario professionale del mondo è nato nell'Antica Roma? Si tratta degli argentari (argentarii), una sorta di 'banchieri' che si dedicavano, tra le altre cose, a offrire depositi ai propri clienti. Vediamo chi erano questi argentari e come funzionavano i loro dipositi: ti sorprenderà sicuramente!

Chi erano gli argentari?

Gli argentari erano professionisti che, nell'antica Roma, offrivano una vasta gamma di servizi finanziari ai loro clienti, come cambi di valuta, compravendita di metalli preziosi, concessione di prestiti e depositi. Essi erano cittadini liberi che svolgevano la loro attività in modo autonomo, al di fuori del controllo dello stato, e facevano parte di una corporazione che accettava un numero limitato di membri.

Questi professionisti, i quali nacquero nel IV secolo a.C., operavano all'interno delle tabernae argentariae, uffici ubicati in prossimità di luoghi ad elevata attività commerciale e di mercato. Nella capitale dell'Impero, Roma, le taverne si concentravano nel Foro, il cuore pulsante delle attività commerciali e finanziarie della città.

In effetti, i romani utilizzavano l'espressione 'Clivus Argentarium' per indicare la strada principale che attraversava il Foro e conduceva fino al Colosseo. Secondo alcuni scritti dell'epoca, come le poesie di Ovidio, la maggior parte delle tabernae argentaria si trovava proprio attorno alla basilica Emilia, vicino all'arco di Giano e al pozzo di Libone.

Esistevano diversi tipi di argentari: alcuni godevano di grande rispetto e appartenevano alla classe alta, solitamente incaricati dei grandi affari delle persone più facoltose, mentre altri erano disprezzati per praticare interessi elevati e operavano su piccola scala.

Come funzionavano i depositi offerti dagli argentari?

Sebbene il concetto di 'deposito bancario' possa sembrare moderno, gli argentari già offrivano questo servizio ai loro clienti in due modalità:

  • Deposito regolare: Questa modalità di deposito prevedeva che un cittadino consegnasse denaro, gioielli o altri beni di valore a un argentario, il quale li custodiva fino alla fine del contratto e li restituiva integralmente. Utilizzando il fondo depositato, l'argentario poteva coprire pagamenti per conto di altri clienti, come debiti, bollette o tasse. In cambio del deposito, il cliente riceveva una commissione.
  • Deposito irregolare o mutuum: In questa modalità, l'argentario poteva utilizzare l'oggetto depositato, prestarlo o venderlo e, al termine del contratto, restituire al cliente una quantità equivalente a quella depositata. Se l'oggetto veniva consegnato senza sigillo, rimaneva nella taberna come deposito regolare fino a quando l'argentario lo utilizzava; a quel punto, il contratto di deposito diventava un contratto di prestito a interesse, e si calcolavano gli interessi dovuti dal cliente dalla data di utilizzo.

Quanto era la commissione che gli argentari pagavano ai clienti per depositare i loro soldi nelle taverne?

Purtroppo, non conosciamo l'importo esatto della commissione che i clienti degli argentari pagavano per depositare i loro soldi, ma gli esperti ritengono che fosse piuttosto elevata: i Romani avevano un urgente bisogno di denaro poiché era essenziale per chiudere affari, e questo aumento dell'uso della moneta portò a tassi di interesse molto elevati nell'Impero. Nel corso del tempo, infatti, i tassi furono limitati al 12% per legge.

Come è evoluto il ruolo degli argentari?

Il ruolo degli argentarii è stato in evoluzione e, a partire dal II secolo a.C., sono emersi nuovi profili come il nummularius e il acoactor argentarius. Inoltre, è emersa anche una nuova figura, i mensarii, banchieri pubblici durante i periodi di scarsità.

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