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E se alla fine non ci fosse un taglio dei tassi di interesse quest’anno? Gli asset manager reagiscono all’ultima riunione della Fed
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E se alla fine non ci fosse un taglio dei tassi di interesse quest’anno? Gli asset manager reagiscono all’ultima riunione della Fed

La Federal Reserve degli Stati Uniti (Fed) ha annunciato mercoledì il mantenimento dei tassi di interesse invariati nella fascia dal 5,25% al 5,5%.
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2 MAG, 2024

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

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La Federal Reserve degli Stati Uniti (Fed) ha annunciato mercoledì il mantenimento dei tassi di interesse invariati nella fascia dal 5,25% al 5,5%, confermando il loro valore più alto degli ultimi 23 anni. La Fed ha sottolineato la "mancanza di progressi" nel ridurre l'inflazione al 2%, il suo obiettivo. Di seguito, le reazioni delle gestioni di fondi a questa decisione, che allontana il taglio dei tassi tanto atteso da molti esperti per giugno.

 Tiffany Wilding, Managing Director e Economista, PIMCO

Tiffany Wilding, Managing Director e Economist, PIMCO

L’assemblea del Federal Open Market Committee (FOMC) degli Stati Uniti ha riconosciuto uno stallo dei progressi dell'inflazione nel primo trimestre di quest'anno e che, di conseguenza, i banchieri centrali sono meno fiduciosi che l'inflazione nel tempo torni in modo sostenibile al 2%. Tuttavia, il presidente della Fed Jerome Powell si è astenuto dal discutere la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi. Ha ribadito che la politica monetaria è rigida e che è improbabile che la prossima mossa di politica sia un aumento dei tassi.

In precedenza, il FOMC aveva dichiarato che sarebbe stato opportuno ridurre l'intervallo di riferimento per il tasso sui fed funds una volta acquisita maggiore sicurezza che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%. I dati sull'inflazione raccolti nel primo trimestre del 2024 dovrebbero semmai ridurre questa fiducia. Di conseguenza, Powell ha ammesso che la commissione aspetterà più a lungo prima di tagliare i tassi.

Alla riunione di giugno, quando il FOMC pubblicherà la prossima Sintesi delle Proiezioni Economiche (SEP), sospettiamo che i membri del FOMC rivedranno al rialzo le loro previsioni sull'inflazione PCE core, portandole più vicine al 3% (rispetto al 2,6% di marzo), e rivedranno al rialzo anche il percorso previsto per i tassi di interesse. Riteniamo che la previsione mediana dei tassi per il 2024 rifletterà ancora l'aspettativa del FOMC di almeno un taglio nel 2024. Tuttavia, è aumentata significativamente la probabilità che il FOMC non effettui alcun taglio. Naturalmente, nel caso in cui l'economia si indebolisse e il tasso di disoccupazione aumentasse, ci aspetteremmo che la Fed tagliasse in quello scenario, e se necessario in modo aggressivo.

Richard Flax, Chief Investment Officer, Moneyfarm

Richard Flax, Chief Investment Officer, Moneyfarm

Nel corso della riunione di ieri, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati per la sesta volta consecutiva i tassi d’interesse di riferimento, fermi nella forbice tra il 5,25% e il 5,50%. Nonostante i policymaker si dicano inclini ad effettuare un taglio dei tassi entro la fine dell’anno, la direzione deludente degli ultimi dati sull’inflazione li spinge a procedere con un approccio attendista.

Dall’entusiasmo per il miglioramento dell’equilibrio economico, si è passati a toni più cauti, in attesa di valutare l’evoluzione dei potenziali rischi. Ad oggi, con un’inflazione superiore alle attese e un’economia ancora vivace, l’attenzione degli investitori si sposta sulla prossima conferenza stampa del presidente Powell, sperando possa offrire ulteriori indicazioni sulla politica monetaria della Fed e sulle prospettive future.

Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS

Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS

La Fed lascia invariati i tassi di interesse e annuncia che, a partire da giugno, rallenterà il ritmo di riduzione del bilancio. Entrambe le cose sono abbastanza in linea con le aspettative. L'aspetto più importante della riunione di ieri è che il tono generale è stato ancora una volta chiaramente dovish, cosa che avrà senza dubbio un impatto favorevole sugli asset di rischio.

Alcuni dei fattori che giustificano la dichiarazione di cui sopra sono i seguenti:

  • La Fed esclude di prendere in considerazione un aumento dei tassi in risposta alle recenti sorprese al rialzo dell'inflazione. Ritiene piuttosto che sia opportuno mantenere i tassi al livello attuale fino a quando non emergeranno prove più chiare che l'inflazione si stia avviando in modo sostenibile verso il 2%.
  • Powell sottolinea che, con un'inflazione inferiore al 3%, la Fed può prestare attenzione non solo all'obiettivo di inflazione, ma anche a quello della piena occupazione. In parole povere, la Fed taglierà i tassi se l'economia si indebolirà troppo.

Alla luce di quanto sopra, e in assenza di shock negativi che possono sempre verificarsi, non saremmo affatto sorpresi di assistere a un rally degli asset di rischio nei prossimi giorni/settimane. 

John Lloyd, Lead, Multi-Sector Credit Strategies, Janus Henderson

John Lloyd, Lead, Multi-Sector Credit Strategies, Janus Henderson

Come ci si aspettava, la Fed si è schierata a favore di uno scenario higher for longer, riconoscendo la chiara evidenza di un rallentamento del progresso dell'inflazione, ma è stata attenta a non far credere al mercato che la prossima mossa non possa essere altro che un taglio.

La tempistica di questo eventuale taglio rimane un interrogativo. I mercati hanno accolto con favore il comunicato e la conferenza stampa di Powell, mentre molti si aspettavano un tono più hawkish da parte della Fed, con forse anche un accenno alla parola “rialzo”, vista la recente serie di dati sull'inflazione. Appare chiaro come la previsione di marzo del Comitato della Fed di tre tagli per il 2024 fosse troppo aggressiva, con lo scenario di base che potrebbe avvicinarsi a zero o un taglio.

La Fed ritiene di essere adeguatamente restrittiva per portare l'inflazione al suo obiettivo del 2% nel tempo, ma ha riconosciuto di dover avere ancora maggiore fiducia sul fatto che stiamo andando nella direzione giusta prima di abbassare i tassi. Non è cambiato molto nella dichiarazione generale, ad eccezione di alcune discussioni sulla mancanza di ulteriori progressi nell'inflazione. Il limite massimo per la riduzione del bilancio del Tesoro è stato ridotto da 60 miliardi di dollari a 25 miliardi di dollari al mese, un po' più aggressivo di quanto molti pensassero, dato che la Fed continua a ridurre il proprio bilancio, ma a livelli complessivi più bassi. La Fed ha riconosciuto con chiarezza di avere ancora molto lavoro da fare, ma continua a ritenere che l'inflazione riprenderà la sua traiettoria discendente nel corso dell'anno. Resta da vedere se il tempo sarà sufficiente a risolvere l'enigma dell'inflazione.

In generale, continuiamo a ritenere che la politica stia facendo il suo, anche se più lentamente rispetto ai progressi registrati nella seconda metà del 2023. Il processo di normalizzazione per tornare all'obiettivo del 2% richiederà chiaramente più tempo di quanto previsto, ma riteniamo che la pazienza sia l'approccio giusto. Stiamo assistendo a segnali di rallentamento della crescita economica che potrebbero indicare che i tagli della Fed si stiano facendo lentamente strada nell'economia e questo potrebbe impattare negativamente sui dati macro statunitensi nel prossimo futuro. Noi riteniamo che, sia che si tratti di rendimenti più elevati per un periodo più lungo, sia che si tratti di rendimenti più elevati solo per questo momento, gli investitori dovrebbero continuare a trarre vantaggio dai rendimenti elevati di questo periodo”.

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