5 FEB, 2024
Di Teresa M. Blesa di RankiaPro
Il settore del risparmio gestito chiude il 2023 con un segnale di ripresa, in particolare nel mese di dicembre. Nonostante le sfide affrontate durante l'anno, l'industria registra una notevole crescita, posizionandosi in modo positivo in vista del nuovo anno.
Il mese di dicembre 2023 ha visto una spettacolare crescita nella raccolta del risparmio gestito, secondo i dati rilasciati da Assoreti. La raccolta ha toccato quota 2 miliardi di euro, con volumi netti complessivi che hanno più che raddoppiato rispetto a novembre, raggiungendo i 5,7 miliardi. Questo incremento rappresenta un notevole +7,2% rispetto a dicembre 2022. Nonostante le difficoltà del 2023, l'anno si è concluso con la terza migliore raccolta annuale mai registrata, pari a 43,9 miliardi di euro, sebbene in calo del 2,4% rispetto al 2022.
Gli investimenti nel mese di dicembre si sono concentrati principalmente su titoli di debito pubblici e corporate, secondo i dati di Assoreti. Tuttavia, anche altre categorie, come certificate, exchange traded product, fondi comuni di investimento e gestioni individuali, hanno mostrato performance positive.
A dicembre, gli investimenti netti su fondi comuni, gestioni individuali e prodotti assicurativi/previdenziali hanno totalizzato 2 miliardi di euro. La raccolta sui titoli amministrati è stata di 2,4 miliardi, mentre i flussi di liquidità hanno raggiunto 1,4 miliardi. Il numero di clienti primi intestatari delle reti di consulenza è cresciuto di 150 mila unità nel corso dell'anno, raggiungendo un totale di 4,852 milioni.
Esaminando la distribuzione diretta delle quote di fondi comuni, si osservano volumi netti mensili pari a 1 miliardo. Il bilancio annuale evidenzia un risultato positivo di 3 miliardi di euro, coinvolgendo fondi obbligazionari, azionari e flessibili. I fondi bilanciati, invece, hanno mostrato prevalentemente riscatti per -3,2 miliardi.
Nel complesso, gli strumenti finanziari amministrati hanno chiuso il mese con un bilancio positivo di 2,4 miliardi di euro, confermando l'interesse continuo verso l'investimento in titoli di debito. I bond di Stato rappresentano il 67,6% della raccolta netta da inizio anno, con un notevole focus sui titoli di Stato che ammontano a 31,6 miliardi di euro.