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Meeting FED luglio 2023: cosa accadrà?
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Meeting FED luglio 2023: cosa accadrà?

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24 LUG, 2023

Di RankiaPro

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Jerome Powell, Fed.

Martedì e mercoledì prossimi si riunisce la FED. Una riunione in cui si prevede che la banca centrale statunitense aumenti i tassi di interesse di 25 punti base, dopo aver cambiato la tendenza nell'ultima riunione di giugno e aver mantenuto i tassi invariati. Di seguito, vi lasciamo le previsioni dei gestori di fondi internazionali.

Gero Jung, Chief economist di Mirabaud AM

Con un’inflazione più mite, per la Fed si prospetta un ultimo rialzo. Gli ultimi dati sull'inflazione sono incoraggianti: sembrano suggerire, infatti, che le pressioni sui prezzi siano più modeste. Le letture sia dell'inflazione totale che di quella di fondo relative all’Indice dei prezzi al consumo (CPI) mostrano aumenti più moderati, mentre i prezzi alla produzione e all'importazione indicano entrambi un indebolimento dei prezzi dei beni. Nel rapporto sull’inflazione CPI vi sono ulteriori dettagli incoraggianti: in primo luogo, le pressioni sui prezzi core si stanno allentando, con il sottoindice dei prezzi dei beni core in contrazione (-0,1%) sul mese. In secondo luogo, anche la parte più persistente dell'inflazione, l'inflazione dei servizi, è diminuita, aumentando di appena lo 0,3% sul mese - la lettura più bassa da settembre 2021.

Inoltre, la misura super core di Powell (ossia l'inflazione dei servizi che esclude i prezzi degli affitti) è risultata stagnante, registrando anch'essa il dato più basso da settembre 2021. Da notare che i prezzi degli affitti continuano a rallentare, in linea con il loro percorso in discesa, e confermano i dati ad alta frequenza che segnalano un indebolimento dei prezzi nel mercato degli affitti. Sebbene gli ultimi dati siano in linea con un percorso verso un risultato disinflazionistico non recessivo, continuiamo a prevedere una modesta contrazione nell'ultimo trimestre dell'anno.

Guillermo Felices, Global Investment Strategist di PGIM Fixed Income

Sebbene la riunione del 26 luglio sarà probabilmente priva di controversie in termini di decisioni sui tassi di interesse, la dichiarazione della Fed e la conferenza stampa saranno estremamente rilevanti per i mercati. Come il mercato, ci aspettiamo che la Fed annunci un aumento dei tassi di 25 pb, che dopo luglio rimanga in pausa fino alla fine dell'anno e che in seguito proceda con tagli molto graduali. Tuttavia, i nuovi dati sull'attività sono stati più forti del previsto in giugno e luglio. Il mercato del lavoro rimane resiliente e anche il mercato degli immobili residenziali (molto sensibile agli interessi) mostra segni di ripresa. Sul fronte dell'inflazione, le notizie sono state generalmente positive, in quanto sia l'inflazione complessiva che quella core (pur rimanendo elevata) sono scese gradualmente. Rimangono però le preoccupazioni per l'inflazione core dei servizi, che rimane alta e vischiosa. La Fed dovrà spiegare come vede la tenuta dell'economia statunitense. Se accennerà alla necessità di una politica monetaria restrittiva più a lungo, i rendimenti degli UST all'estremità anteriore della curva potrebbero risalire con un possibile traballante aggiustamento della duration e degli asset rischiosi.

Chris Iggo, CIO Core Investment Managers di AXA IM

L'inflazione sta regredendo e questo è più evidente negli Stati Uniti, dove l'inflazione complessiva è scesa al 3% a giugno. Se la Fed alzerà nuovamente i tassi a luglio, i tassi d'interesse reali impliciti del prossimo anno saranno ben al di sopra di quelli dell'ultimo decennio. Il mercato ha quindi ragione di aspettarsi tassi di interesse più bassi nel 2024. Ciò implicherebbe un aumento della pendenza della curva dei rendimenti e rendimenti obbligazionari positivi. In questo senso, è probabile che i Treasury statunitensi sovraperformino le altre principali asset class di titoli di Stato. I titoli di Stato tedeschi e francesi hanno leggermente superato i Treasury statunitensi (nella fascia di scadenza tra i sette e i dieci anni). Tuttavia, la BCE ha ancora molto da fare per ridurre l'inflazione.

Sarà difficile che l'inflazione torni agli obiettivi delle banche centrali. Non c'è alcun segno che le banche centrali abbandoneranno i loro obiettivi, quindi potrebbe essere necessario comprimere la domanda a sufficienza per modificare le aspettative inflazionistiche su salari e prezzi che si sono accumulate negli ultimi due anni. Questo scenario è ancora più positivo per le obbligazioni, anche se comporta un aumento dei tassi a breve termine. L'andamento dell'inflazione e le risposte delle banche centrali nei prossimi sei mesi saranno molto rivelatrici, dato che il nirvana del ritorno agli obiettivi di inflazione stabiliti da tempo si avvicina.

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