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Banca d’Italia, indagine economica presso le imprese italiane aprile 2024: sale la fiducia
Prospettive di mercato

Banca d’Italia, indagine economica presso le imprese italiane aprile 2024: sale la fiducia

L’indagine condotta tra le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti nel periodo dal 23 febbraio all’18 marzo 2024 ha rivelato un miglioramento nei giudizi sulla situazione economica generale e sulle condizioni operative rispetto al trimestre precedente.
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11 APR, 2024

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

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L'indagine condotta tra le imprese italiane dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti nel periodo dal 23 febbraio all'18 marzo 2024 dalla Banca d'Italia ha rivelato un miglioramento nei giudizi sulla situazione economica generale e sulle condizioni operative rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, emerge che circa un terzo delle imprese manifatturiere ha subito ritardi o rincari nell'approvvigionamento di input a causa delle tensioni nel Mar Rosso. Ecco i dati più rilevanti dell'indagine:

Sale la fiducia delle imprese italiane nel primo trimestre del 2024

Nel primo trimestre del 2024, si è registrata nuovamente una diminuzione della quota di imprese italiane nel settore dell'industria e dei servizi con almeno 50 addetti che segnalano un peggioramento della situazione economica generale del Paese. Questa quota è scesa al 21%, rispetto al 29% della precedente rilevazione e al 37% nell'estate del 2023. Tuttavia, la percentuale di aziende che ritiene la situazione invariata è ancora prevalente e in aumento, raggiungendo il 69%, rispetto al 63% registrato alla fine dello scorso anno. Nonostante ciò, il saldo tra valutazioni positive e negative è salito di circa 10 punti percentuali in tutti i settori, pur rimanendo negativo.

Inoltre, è diminuita al 83%, rispetto all'88% della precedente rilevazione, la quota di imprese che ritengono bassa la probabilità di un miglioramento della situazione economica nei successivi tre mesi.

Ripresa delle vendite e ripresa della domanda estera

La differenza tra le imprese che hanno riportato un aumento delle vendite e quelle che ne hanno registrato una diminuzione nel primo trimestre del 2024 è pari a 2 punti percentuali. Questo dato, anche se leggermente negativo (-1), evidenzia una tendenza positiva, soprattutto nei settori dei servizi e delle costruzioni. Al contrario, l'industria in senso stretto continua a segnalare un saldo negativo, seppur in miglioramento rispetto al trimestre precedente.

Inoltre, dopo due trimestri di contrazione, la domanda estera ha fornito un impulso positivo alle vendite nel primo trimestre. Nel secondo trimestre dell'anno, ci si aspetta un ulteriore aumento della domanda in tutti i settori. Le imprese che prevedono una crescita delle vendite complessive superano di 26 punti percentuali quelle che prevedono una contrazione, mentre il saldo per le esportazioni è pari a 17 punti percentuali. Questi dati indicano una crescente fiducia nel mercato e un'ottimistica prospettiva per il futuro.

Le prospettive a tre mesi sulle condizioni operative migliorano, ma con differenze tra settori

Le prospettive a breve termine sulle condizioni operative delle imprese presentano segnali misti, con miglioramenti evidenti in alcuni settori e macroaree, ma con sfide persistenti in altri.

Nel complesso, le aspettative di miglioramento sono aumentate nei settori dei servizi e delle costruzioni, tornando positive dopo due trimestri. Tuttavia, per le imprese industriali, il saldo rimane negativo, segnalando una situazione più complessa.

Le valutazioni positive sulla domanda hanno contribuito al miglioramento delle prospettive, indicando una potenziale crescita dell'attività economica. Tuttavia, alcune incertezze persistenti hanno esercitato una pressione negativa sulle aspettative.

L'aumento dei prezzi delle materie prime energetiche e l'incertezza economica e politica hanno pesato sulle prospettive, generando preoccupazioni tra le imprese.

La chiusura delle rotte commerciali navali nel Mar Rosso ha avuto un impatto significativo sull'approvvigionamento di input per le imprese industriali. Circa un terzo di esse ha segnalato ritardi nell'approvvigionamento o aumenti dei costi di trasporto nel primo trimestre dell'anno.

Per molti di questi, le difficoltà non sembrano destinati a risolversi nel breve termine, con la metà delle imprese che prevedono che le sfide continueranno almeno fino alla fine del 2024.

Miglioramenti nelle prospettive di investimento nel primo trimestre

Il saldo tra i giudizi di miglioramento e di peggioramento delle condizioni per investire nel primo trimestre dell’anno ha registrato un significativo aumento rispetto alla scorsa rilevazione, pur mantenendosi negativo. Secondo i dati, il saldo è passato da -21 a -7 punti percentuali, segnalando una tendenza più ottimistica tra gli investitori.

Anche il panorama delle valutazioni sulle condizioni di accesso al credito ha mostrato un miglioramento, con il saldo che è passato da -13 a -5 punti. Questo segnale positivo ha riportato tali valutazioni ai livelli registrati all'inizio del 2022. Inoltre, oltre l'80 per cento delle imprese intervistate si attende condizioni di accesso al credito stabili nel secondo trimestre.

Un altro dato rilevante è emerso riguardo alle prospettive di spesa per investimenti nel 2024. La quota di aziende che prevedono un aumento della spesa supera di 14 punti percentuali quella di chi prevede una riduzione. Questo indica un'ottimismo diffuso tra gli operatori economici per quanto riguarda gli investimenti futuri.

In termini settoriali, le intenzioni di investimento risultano più diffuse nel settore dei servizi e delle costruzioni, rispetto all'industria in senso stretto. I saldi sono rispettivamente pari a 19, 16 e 7 punti percentuali, evidenziando un maggiore dinamismo in questi settori specifici.

Cresce l'intenzione di assumere nel secondo trimestre 2024

La quota di aziende che prevedono di espandere il numero di addetti nel secondo trimestre del 2024 è salita al 28 per cento dal 2023, registrando valori elevati in tutti i settori. Questo dato si accompagna a una diminuzione delle quote di chi si attende di ridurre o di lasciare invariata la compagine, rispettivamente al 9 e 63 per cento.

Le prospettive sono migliorate in misura significativa nell’edilizia non residenziale, dove si registra un saldo di 37 punti percentuali, rispetto al 24 del trimestre precedente. Anche nell’edilizia residenziale le prospettive sono rimaste positive, sebbene attenuate, con un saldo di 16 punti percentuali, in calo rispetto ai 21 del trimestre precedente.

Andamento dei prezzi nel settore aziendale

Negli ultimi 12 mesi, i prezzi praticati dalle aziende hanno mostrato variazioni significative in diversi settori dell'economia. Secondo i dati più recenti, nell'industria in senso stretto l'aumento medio è stato dell'1,8%, mentre nei servizi e nelle costruzioni è stato rispettivamente del 3,1% e del 4,3%.

Per quanto riguarda l'industria in senso stretto, si nota una decelerazione rispetto al picco raggiunto nel terzo trimestre del 2022, con variazioni inferiori di circa 8 punti percentuali. Tuttavia, nei settori dei servizi e delle costruzioni, la decelerazione è stata più contenuta e prosegue da tre e quattro trimestri rispettivamente.

Guardando al futuro, si prevede un ulteriore rallentamento della crescita dei listini per le aziende dei servizi (2,6%) e delle costruzioni (4,1%), mentre si prevede un modesto aumento nell'industria in senso stretto (2,2%). Queste proiezioni sono influenzate principalmente dai rialzi dei prezzi delle materie prime e del costo del lavoro.

Inoltre, emerge che circa due imprese su tre prevedono di aumentare le retribuzioni orarie dei propri dipendenti nei prossimi 12 mesi, confermando una tendenza già osservata nel trimestre precedente. Questo suggerisce una certa pressione inflazionistica derivante dai costi del lavoro, che potrebbe continuare a influenzare l'andamento dei prezzi nel prossimo futuro.

Le attese sull'inflazione al consumo si riducono in tutti i settori e orizzonti temporali

Le attese sull'inflazione al consumo hanno registrato un calo significativo in tutti i settori e orizzonti temporali, raggiungendo i livelli più bassi dalla seconda metà del 2021. Secondo i dati riportati nella Figura 4, il tasso atteso di inflazione al consumo per il complesso delle imprese dell'industria in senso stretto e dei servizi si è stabilizzato all'1,5 per cento su tutti gli orizzonti temporali.

Questo rappresenta un netto ribasso rispetto alle precedenti previsioni, che indicavano un tasso d'inflazione al consumo del 2,4 per cento per le attese a 6 mesi, del 2,3 per cento per quelle a 12 mesi e del 2,1 per cento per quelle a 24 mesi e su un orizzonte compreso tra i 3 e i 5 anni.

Per quanto riguarda le imprese di costruzione, l'inflazione attesa rimane leggermente più elevata, attestandosi all'1,7 per cento sui 6 mesi e all'1,8 per cento sugli altri orizzonti temporali.

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