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Settimana della moda di Milano: il momento di riflettere su come investire nel lusso
Consulenza finanziaria

Settimana della moda di Milano: il momento di riflettere su come investire nel lusso

Per aiutarci a rispondere a questa domanda, abbiamo il contributo di due professionisti che lavorano per gli asset manager che gestiscono i due fondi di investimento nel lusso più conosciuti al mondo.
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19 FEB, 2024

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

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In questi giorni si celebra la Settimana della Moda di Milano, un'opportunità per i designer di mostrare le loro creazioni: marchi come Margiela, Schiaparelli, Chanel o Gautier sono solo alcune delle firme che sfileranno in questi giorni. E se c'è qualcosa che tutte queste hanno in comune, è il lusso: l'esclusività di un marchio, la reputazione del suo logo, lo stile di vita che evocano, rendendo ogni maison unica.

Per questo motivo, abbiamo deciso di sfruttare questo evento per chiederci: qual è il modo corretto di investire nel lusso oggi? Per aiutarci a rispondere a questa domanda, abbiamo il contributo di due professionisti che lavorano per gli asset manager che gestiscono i due fondi di investimento nel lusso più conosciuti al mondo: Pictet Asset Management (Pictet Premium Brands) e GAM (GAM Luxury Brands). Continua a leggere e scopri le loro opinioni.

Desirée Scarabelli, Sales Director, Pictet Asset Management 

Quanto emerso dai risultati del quarto trimestre 2023 evidenzia un posizionamento contrastante per le aziende del settore del lusso. In questo contesto, i marchi più desiderabili, che possono contare su un canale di distribuzione diretta e su un elevato “pricing power” hanno ottenuto risultati migliori, come ad esempio LVMH, Richemont e LuluLemon, tutti con forti risultati nello scorso trimestre e solide prospettive per il prossimo futuro. Delusione invece per quelle aziende che sono più esposte al mercato all’ingrosso, che soffrono per gli elevati livelli di scorte in magazzino e politiche di sconti aggressive come ad esempio Remy Cointreau e Burberry. 

Mentre le prospettive di una recessione negli Stati Uniti sembrano svanire e il trend dell’inflazione è iniziato a diminuire, il 2024 offre speranze per Banche Centrali più accomodanti e una crescente fiducia dei consumatori in molte parti del mondo. Anche le aspettative sul settore dei viaggi sono favorevoli a livello globale e il progressivo ritorno dei turisti cinesi potrebbe rappresentare un ulteriore fattore positivo. D’altro canto, le tensioni geopolitiche e le guerre in corso mettono a rischio la stabilità globale e potrebbero alimentare il nervosismo sui mercati. I marchi del lusso tendono a resistere bene durante i diversi cicli di consumo in quanto mostrano un know-how unico, una forte reputazione del marchio, flussi di cassa ricorrenti e bilanci solidi. Beneficiano inoltre di fattori di crescita secolari nel lungo termine che portano a solidi parametri di vendita e redditività. Le aziende operanti nel settore del lusso tendono a guadagnare quote di mercato dopo periodi di crisi e incertezza.

L’Asia è ancora una fonte di crescita, ad esempio le cifre di vendita di Richemont in Cina per quest’ultimo trimestre sono aumentate del 25%, e la Cina potrebbe fornire un grande impulso se la politica di sostegno prendesse piede. I viaggi continuano, le valutazioni sembrano ancora molto buone e i margini sono in qualche modo protetti data la deflazione dei costi e la stabilizzazione dei prezzi dopo i forti aumenti degli anni precedenti, e un contesto di tassi in calo è generalmente vantaggioso per i marchi premium. I consumi statunitensi sono ancora piuttosto forti. Sicuramente quello del Lusso è un mercato altamente selettivo, con delle biforcazioni importanti in termini di risultati anche per quanto riguarda aziende operanti nello stesso ambito come ad esempio L’Oreal vs Estee Lauder, LVMH vs Kering. La causa di una sovraperformance di alcune aziende rispetto ad altri diretti competitor sta soprattutto nel raffronto sulla qualità della gestione sia a livello societario che nella distribuzione.  La fascia alta (Cucinelli, LVMH, Richemont per citarne alcuni) è ancora forte. Vediamo opportunità anche nei nomi del lusso specifici degli Stati Uniti che guardano a turnaround con valutazioni interessanti (ad esempio PVH e Ralph Lauren).

Flavio Cereda, Co-Investment Manager Luxury Brands, GAM

Investire nel settore del lusso rimane interessante. In primo luogo, il settore rappresenta una solida copertura contro l'inflazione, grazie alla buona capacità di produrre flussi di cassa, alla solidità dei
bilanci e alla capacità di sostenere margini elevati grazie al prestigio dei brand e alla domanda di base.

In secondo luogo, il settore del lusso vanta un track record collaudato nel tempo e fondamenta molto affidabili, anche in periodi di turbolenza, poiché il consumatore tipico del lusso è l'ultimo a limitare la
spesa e il primo a tornare. La pandemia di Covid-19 ha portato cambiamenti e sconvolgimenti senza
precedenti al settore del lusso, costringendolo ad adattarsi e trasformarsi per sopravvivere e
prosperare. I marchi del lusso hanno anche sperimentato un effetto di polarizzazione, in cui i marchi
più forti hanno guadagnato quote di mercato significative a scapito di quelli più deboli. La volatilità è
probabile che rimanga per un po', ma con una prospettiva ottimistica il settore si normalizzerà e
continuerà a crescere del 5-6% quest'anno e di oltre il 7% il prossimo.

Per le molte ragioni appena illustrate, investire in marchi di lusso deve essere una scelta oculata. Investire in un portafoglio diversificato di brand di lusso offre diversi vantaggi:

  • Investendo attivamente in un portafoglio diversificato di brand di lusso a livello globale, invece
    di una semplice selezione di titoli, è possibile ottenere rendimenti più elevati a fronte di un
    rischio complessivo inferiore.
    L'idea è che, invece di concentrarsi sul rischio/rendimento di ogni
    singolo investimento, è fondamentale il modo in cui tali asset interagiscono tra loro, ossia la
    correlazione tra gli asset. Assicurandosi di avere un insieme di società realmente diversificate,
    il portafoglio dovrebbe presentare una minore volatilità (meno rischio) rispetto alla somma totale
    delle sue singole parti. Sebbene ogni singolo asset possa essere abbastanza variabile, la
    volatilità dell'intero portafoglio può essere molto più bassa.
  • La strategia GAM Luxury Brands, uno dei pochi fondi interamente focalizzati sul lusso, investe
    attivamente in 25-35 società del lusso a livello globale. A differenza di un investimento passivo,
    ad esempio un exchange traded fund che segue un indice di borsa, questo portafoglio cerca di
    generare alfa, una sovraperformance rispetto all'indice (beta), quando le quotazioni dei titoli
    sono interessanti.
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