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Gabriele Foà, di Algebris Investments, è il nostro Fund Manager del Mese
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Gabriele Foà, di Algebris Investments, è il nostro Fund Manager del Mese

“In questo nuovo frangente, affidarsi a investitori professionisti e alla gestione attiva sull’obbligazionario è di grandissima importanza, poiché evita l’esposizione a rischi e volatilità non desiderabili e difficili da gestire per l’investitore finale.”
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17 APR, 2024

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

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Gabriele Foà è Gestore di portafoglio nel team Global Credit di Algebris Investments, e co-gestisce il Global Credit Opportunities Fund ed è lead Portfolio Manager del Sustainable Bond Fund. È responsabile delle pubblicazioni di ricerca macro dell’azienda, come l’Algebris Bullet e i Global Credit Bullets.

Gabriele è entrato in Algebris nel 2019. In precedenza, ha trascorso quattro anni presso Bank of America Merrill Lynch a Londra dove era responsabile della strategia macro e dei mercati emergenti.

Gabriele ha conseguito un dottorato in Economia presso l’Università di Yale, dove si è specializzato in macroeconomia e finanza. Negli Stati Uniti ha ricoperto posizioni all’interno del team Global EM Strategy di BAML e di Roubini Global Economics, entrambi basati a New York. Si è laureato all’Università Bocconi nel 2009.

Gabriele vive a Milano con la moglie, il figlio e le due figlie. La sua intramontabile passione è il calcio.

Quando e perché hai iniziato la tua carriera nel settore finanziario?

Ho iniziato la mia carriera in finanza nel 2015. Prima di allora, avevo ambizioni più da economista e ho speso qualche anno a fare ricerca macroeconomica negli Stati Uniti. Nel tempo, ho capito di voler mettere la mia vocazione al lavoro su qualcosa di più concreto e direttamente utile, e il passaggio naturale era verso gli investimenti. Mi occupo comunque di obbligazionario globale, dunque la macro e l’economia politica sono al centro del mio modo di pensare e fanno la differenza (per quanto mi riguarda) nel modo di approcciare i mercati.

Come si svolge un giorno quotidiano di lavoro? Come organizzi il tuo tempo?

Organizzare bene il tempo, secondo me, è la chiave di questo lavoro. Siamo costantemente bombardati di informazioni, analisi e news, di cui appena il 5-10% è davvero utile per investire. Comincio la mia giornata passando in rassegna tutte le notizie, prima sugli scenari macro e le politiche di governi e banche centrali, poi sui singoli titoli. Poi guardo a movimenti di prezzi e decido, con il team, se ci sono aggiustamenti di portafoglio interessanti. Il resto del tempo viene usato in modo molto vario, solitamente lo dedico all’analisi degli scenari o delle diverse posizioni nei portafogli, a meno che la volatilità o i movimenti di mercato non ci portino da tutt’altra parte nel corso della giornata.

Nell'attuale scenario, vale la pena aspettare un calo dei tassi di interesse prima di iniziare a investire in obbligazioni?

Tipicamente le obbligazioni catturano il calo dei tassi, il che significa, per chi si muove tardi, perdere la parte iniziale di rialzo dei prezzi. In questo momento una parte del movimento sui tassi (e sulle obbligazioni) è già avvenuta, ma c’è ancora spazio su una buona quota di emittenti che ha sofferto molto nel 2022-23 e ora sta riguadagnando accesso al mercato grazie ai tassi più bassi. Su questa area c’è ancora molto valore ed è bene muoversi prima che i tagli dei tassi si materializzino. 

Quali dati macroeconomici hanno maggior peso per te quando si tratta di gestire fondi di investimento?

I dati sull’inflazione e le azioni delle banche centrali sono senz’altro il focus principale. In secondo luogo, considero i dati sull’andamento economico, come il mercato del lavoro e le survey alle aziende. Inoltre, anche i dati sulla politica fiscale e sulle emissioni governative stanno iniziando a essere rilevanti in un contesto di alti debiti pubblici. 

Puoi descrivere la vostra strategia in ambito obbligazionario?

Il nostro team investe in tutto lo spettro del credito globale, con un focus su titoli tipicamente ad alto rendimento. Diversamente dalle nostre controparti, investiamo in maniera flessibile, proteggendo gli investitori dalla volatilità nei momenti più turbolenti. Negli ultimi due anni, infatti la strategia che gestiamo ha avuto un ritorno interessante nonostante una volatilità contenuta.

Quanto conta la sostenibilità nel mondo bond?

Dopo il 2022, anche obbligazioni con rischi molto bassi hanno cominciato a offrire rendimento. Troviamo valore in questa caratteristica per offrire agli investitori buoni risultati a fronte di titoli investment grade e rischi (e volatilità) molto contenuti. Guardiamo in particolare titoli di grandi aziende europee e americane, soprattutto banche, telecom, utilities. 

Secondo te, quali saranno i prossimi elementi dirompenti nel settore della gestione?

Per quanto riguarda l’obbligazionario, bisogna fare i conti con il ritorno della volatilità macro che, sopita per dieci anni durante le grandi espansioni monetarie, è tornata a farsi sentire, e rimarrà elevata nei prossimi anni. La stagione 2010-2020 è stata un unicum sul mercato, e non tornerà. In questo nuovo frangente, affidarsi a investitori professionisti e alla gestione attiva sull’obbligazionario è di grandissima importanza, poiché evita l’esposizione a rischi e volatilità non desiderabili e difficili da gestire per l’investitore finale.

Cosa ti piace fare quanto non lavori?

Amo sciare e andare in bicicletta e soprattutto sono un grande tifoso del Milan

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