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Giovanni Buffa, di AcomeA SGR, è il nostro Fund Manager del mese
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Giovanni Buffa, di AcomeA SGR, è il nostro Fund Manager del mese

La nostra società di gestione adotta uno stile di investimento abbastanza raro, siamo infatti value-contrarian.
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8 NOV, 2023

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

Convidivi

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Giovanni Buffa, Fund Manager presso AcomeA SGR

Giovanni Buffa si è laureato con lode in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi Palermo conseguendo successivamente un master di specializzazione in Banca e Finanza presso la business school del Sole 24 Ore.

Nel 2012 ha inoltre ottenuto la certificazione internazionale di Chartered Financial Analyst. Da 15 anni si occupa di mercati azionari emergenti e asiatici iniziando la sua carriera presso l’Sgr di Fondiaria-Sai per poi approdare in AcomeA SGR. Specializzato nella selezione dei titoli con caratteristiche value/contrarian, in AcomeA è co-gestore dei fondi azionari Paesi Emergenti ed Asia-Pacifico sin dalla loro nascita.

Quando e perché ha iniziato la tua carriera nel settore finanziario?

Nel 2005, dopo la laurea in economia e commercio all’Università di Palermo, non avevo le idee ben chiare su cosa volessi fare. Il percorso di studi mi offriva, infatti, diversi potenziali sbocchi lavorativi, ma nessuno mi convinceva appieno. Una materia che non avevo mai studiato perché non rientrava nel mio corso di studi erano i mercati finanziari, le cui dinamiche mi avevano sempre incuriosito.

Così decisi di approfondire la materia frequentando un master a Milano, al termine del quale feci il mio ingresso nel mondo del lavoro proprio in questo settore. Se qualcuno mi avesse detto durante i tempi dell’università che mi sarei ritrovato a fare un lavoro di cui ignoravo l’esistenza non gli avrei creduto, però il bello della vita è che trova sempre il modo di sorprenderti.

Come si svolge un giorno quotidiano di lavoro per te? Come organizzi il tuo tempo?

La mia aerea di competenza sono l’Asia e i paesi emergenti, ma considerando che i mercati europei e americani vanno comunque seguiti, vista la loro importanza, c’è sempre qualcosa da analizzare e studiare.

L’organizzazione del tempo è quindi fondamentale: la mattina comincia con un morning meeting dove con i colleghi scambiamo opinioni su quello che è successo nelle precedenti 24 ore ciascuno per la propria area di competenza; successivamente controllo i portafogli e i singoli titoli per capire come e perché si sono mossi e se c’è qualche notizia particolare meritevole di approfondimenti. Chiaramente vanno controllati anche i titoli che non si hanno in portafoglio il che, comprendendo tanti mercati, a volte risulta complesso.

Se necessario, effettuo operazioni nei portafogli sia in termini di ribilanciamenti sia di inserimento/rimozioni di titoli, ma cerchiamo di mantenere il turnover basso visto che genera costi per il fondo. Il resto della giornata lo si passa a studiare i titoli, a seguire i mercati, a parlare con i colleghi e/o con analisti/società e a ricercare idee di investimento. In teoria la sera si va a casa e si dovrebbe chiudere tutto. La verità è che è un lavoro dove non si stacca mai del tutto, dove si è soggetti a continui flussi di notizie, a qualunque ora del giorno, e che assorbe molto del tuo tempo anche indirettamente. Per fortuna considero il mio lavoro anche come un hobby per cui non mi pesa. 

Quali principi chiave guidano il tuo processo di investimento?

La nostra società di gestione adotta uno stile di investimento abbastanza raro, siamo infatti value-contrarian. Anzitutto siamo investitori value, cioè in estrema sintesi non amiamo comprare titoli che stanno già scontando alti tassi di crescita nei prezzi di Borsa. In più siamo contrarian, cioè i titoli che ci interessano di più sono quelli ignorati dagli altri investitori o dove gli analisti sono estremamente negativi nel breve periodo.

Ovviamente, questo non significa che compriamo tutto quello che scende, anzi a volte i titoli sono “cheap for a reason” e gli analisti in molti casi hanno ragione a essere negativi. Tuttavia, a nostro avviso tra questi titoli si nascondono ottime opportunità di guadagno e che possono dare grandi soddisfazioni, ma che richiedono un pizzico in più di pazienza e un processo di investimento ben strutturato. 

Come stai adattando il tuo portafoglio all’attuale situazione dei mercati?

I fondi che gestisco insieme al team di AcomeA sono specializzati nei mercati emergenti e asiatici. La situazione attuale dei mercati non è facile ma chi investe in azionario, soprattutto in queste aree, deve mettere in conto una volatilità generalmente più elevata rispetto ad altri investimenti.

Il turnover dei nostri portafogli è tendenzialmente basso, ma stiamo sfruttando la volatilità degli ultimi mesi per accumulare posizioni in titoli che reputiamo particolarmente interessanti. Fare market timing è infatti molto difficile e quello che cerchiamo di fare è sfruttare le occasioni che il mercato ci offre in una prospettiva di breve/medio periodo.

Quale tipo di società è più interessante per te quando cerchi di costruire un portafoglio? In quali società non investiresti mai?

Inizialmente, quando ricerchiamo investimenti il primo screening è di tipo quantitativo, basato principalmente sulle valutazioni e in cui tendiamo a privilegiare metriche basate sui cash flows piuttosto che sugli utili. Tuttavia, di per sé, una società a sconto non è detto che sia un buon investimento. Bisogna infatti capire perché la società tratta a quelle valutazioni, quali sono le difficoltà che sta affrontando e giudicare quali siano i piani e la strategia che il management intende implementare per superarle.

Il mercato tende spesso a proiettare indefinitamente nel futuro la situazione aziendale attuale, ignorando le azioni che vengono intraprese per migliorare e risolvere le criticità. Questa circostanza può causare notevoli sacche di valore temporaneamente inespresse nei prezzi e che cerchiamo di sfruttare. Le aziende che invece non ci piacciano sono quelle che già stanno scontando un tasso di crescita molto elevato nei prezzi che si riflette in multipli proibitivi. Nulla in contrario alla crescita, che alla fine è quella che viene ricercata da tutti gli investitori ma nell’analisi va considerato il fatto che questa tipologia di titoli è esposta a un rischio di correzione significativo qualora i tassi di crescita ottenuti si discostassero, anche solo di poco, da quelli impliciti nei prezzi. 

Qual è la sfida più grande che hai dovuto affrontare come Fund Manager?

Il fund manager è un lavoro difficile, soprattutto per i gestori attivi come noi di AcomeA.  Sei costantemente sotto pressione e il risultato non sempre dipende da quanto tempo passi a studiare i titoli o i mercati. Se l’analisi è viziata da bias o se le condizioni di mercato cambiano improvvisamente i risultati non arriveranno. Bisogna quindi mantenere lucidità e razionalità nel prendere delle decisioni e non farsi travolgere dall’emotività. Saper gestire le posizioni, anche in perdita, senza perdere di oggettività richiede un certo “stomaco”, soprattutto per gli investitori contrarian. A questo riguardo avere un processo di investimento ben strutturato aiuta notevolmente.

Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere una carriera nel settore dell’asset management

Lavorare oggi nell’asset management non è semplice e richiede, inutile nasconderlo, anche una buona dose di fortuna. Tendenzialmente l’ideale sarebbe quello di partire da una società di piccole medie/dimensioni in modo da vedere più cose possibili e poi eventualmente spostarsi in aziende più strutturate.

Il problema di queste ultime è che vedi solo una piccola parte dell’ingranaggio e spesso non hai un’idea completa di come funzioni veramente il business. Bisogna poi avere ben chiaro dove si vuole arrivare e che gli obiettivi non si raggiungono nell’immediato ma solo attraverso step graduali nel tempo. Bisogna poi avere presente che questo è un settore molto competitivo dove emergere non è semplice.

Quando hai tempo libero, cosa ti piace fare?

Mi reputo una persona abbastanza sportiva: nuoto, gioco a beach volley e, oltre al mare, adoro la montagna che frequento in ogni stagione. Sono una persona curiosa, mi piacciono molto la musica e l’arte e quando posso vado volentieri a concerti, mostre anche di gruppi o artisti che non conosco benissimo.

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