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Luca Pesarini, di ETHENEA, è il nostro Fund manager del Mese

Luca Pesarini, di ETHENEA, è il nostro Fund manager del Mese

Luca Pesarini ha più di 30 anni di esperienza professionale nel settore finanziario e vanta una vasta competenza come gestore di portafoglio. Dopo aver studiato economia aziendale all’Università di Mannheim, Luca Pesarini ha ricoperto diverse posizioni nel settore finanziario. Più recentemente, è stato a lungo membro del Comitato esecutivo della Banca Julius Bär (Deutschland) AG, […]
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19 LUG, 2023

Di Teresa M. Blesa di RankiaPro

Convidivi

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Luca Pesarini ha più di 30 anni di esperienza professionale nel settore finanziario e vanta una vasta competenza come gestore di portafoglio. Dopo aver studiato economia aziendale all’Università di Mannheim, Luca Pesarini ha ricoperto diverse posizioni nel settore finanziario. Più recentemente, è stato a lungo membro del Comitato esecutivo della Banca Julius Bär (Deutschland) AG, con sede a Francoforte. Insieme ad Arnoldo Valsangiacomo, ha lanciato il fondo multi-asset Ethna-AKTIV nel 2002 e ha fondato la società di gestione del capitale ETHENEA Independent Investors S.A. nel 2010.

Oggi, Luca Pesarini è il nostro Fund Manager del Mese.

Quando e perché hai iniziato la tua carriera nel settore finanziario?

Dopo aver studiato economia e commercio in Germania, ho iniziato a lavorare nel 1986 come Stock Broker a Francoforte. Ovviamente, il crollo del ’87 mi ha colto di sorpresa. È stato un inizio perfetto per imparare molto! Successivamente, ho continuato a essere attivo nel settore come broker fino al 2001: nel 2002 ho avviato un mio progetto, creando Ethna Aktiv, il primo Ethna fund, e da allora mi dedico alla gestione del fondo e della società di gestione che è nata attorno ad esso, Ethenea.

Come si svolge un giorno quotidiano di lavoro per te? Come organizzi il tuo tempo?

Se la giornata inizia male, mi alzo alle 5 del mattino. Se inizia bene, alle 7. Di solito, al mattino non faccio nulla di particolare: alle 9 ho una chiamata con i miei colleghi per vedere quali sono le principali notizie nel mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti, dato che siamo principalmente investiti in America e soprattutto in titoli a grande capitalizzazione, come NVIDIA, Microsoft, Bank of America e così via, perché in questo modo riduciamo al minimo i rischi. Dopo questa analisi generale, vediamo se è successo qualcosa di importante che ci porti a intervenire sul nostro portafoglio di investimenti. Se non è successo nulla di rilevante, ci dedichiamo alla normale amministrazione del fondo.

Ma il tema principale della giornata sono le nuove emissioni obbligazionarie che arrivano sul mercato, perché dobbiamo analizzarle e farne una valutazione ben ponderata per capire se ci interessano o meno. Per quanto riguarda le azioni, discutiamo sui titoli che abbiamo in portafoglio, cercando sempre di mantenerne la stabilità, e quando necessario apportiamo qualche cambiamento.

Quali principi chiave guidano il tuo processo di investimento?

I processi chiave sono sempre gli stessi. Per quanto riguarda la parte obbligazionaria, che ha naturalmente ripercussioni anche sull’azionario, seguiamo i tassi di interesse, la valutazione delle società e le valute. Ovviamente, quanto più salgono i tassi, maggiori possono essere le perdite del nostro portafoglio obbligazionario, mentre, d’altra parte, questo ci offre la possibilità di acquistare nuove obbligazioni con cedole interessanti. Quello che abbiamo fatto nel 2022, ad esempio, è stato di evitare di avere una duration molto lunga, cioè di non avere obbligazioni a lungo termine che avrebbero subito forti perdite in virtù del rialzo dei tassi.

Per quanto riguarda il portafoglio azionario, cerchiamo di non muoverlo troppo. Una volta che abbiamo stabilito la composizione ottimale, lasciamo le cose il più tranquille possibile: non siamo tra quelli che comprano e vendono continuamente. 

Infine, per quanto riguarda le valute e il dollaro in particolare, tutto dipende dai tassi di interesse.  

Quindi la nostra strategia di base è quella di posizionarci su obbligazioni e azioni, evitando un’eccessiva movimentazione del portafoglio e, soprattutto, cercando di mantenere una bassa volatilità. Infatti, il nostro Ethna Aktiv ha cinque stelle Morningstar: non abbiamo compiuto miracoli in termini di performance, ma per quanto riguarda la volatilità siamo nel primo decimo dei fondi, il che rappresenta un risultato eccellente.

La nostra strategia di base è quella di posizionarci su obbligazioni e azioni, evitando un’eccessiva movimentazione del portafoglio e, soprattutto, cercando di mantenere una bassa volatilità.

Luca Pesarini, Senior Portfolio Manager presso ETHENEA

Come stai adattando il tuo portafoglio all’attuale situazione dei mercati?

Attualmente non siamo molto positivi riguardo al dollaro, perché la BCE ha ancora spazio per aumentare i tassi: per questo abbiamo coperto la componente in dollari del portafoglio contro l’euro.

Per quanto riguarda le obbligazioni, rimaniamo corti, con una durata media di tre anni, perché non sappiamo cosa riserverà il futuro ed essendosi invertita la curva, in questo modo otteniamo rendimenti migliori.

Per quanto riguarda le azioni, siamo relativamente positivi, nonostante l’avvicinarsi dell’estate. Speriamo che la correzione tanto attesa non arrivi quest’anno e che si conservino le attuali condizioni di mercato. Quindi continuiamo a essere investiti al 40-45% sull’azionario e non ci spostiamo da lì.

Qual è la sfida più grande che hai dovuto affrontare come Fund Manager?

Direi che le sfide principali sono state tre. La prima è stata trovare le persone giuste con cui collaborare. Il mio partner preferito è Arnoldo Valsangiacomo, il co-fondatore della società, che per molti anni è stato molto attivo con me. Eppure, il suo approccio è completamente diverso dal mio! È molto difficile trovare qualcuno con cui confrontare le proprie idee, senza che si pieghi alle tue, semplicemente per questioni di opportunità o di gerarchia.

La seconda sfida è venuta dalla volatilità dei mercati, specialmente nel periodo dal 2016 al 2021: per un fondo a bassa volatilità come il nostro, è una sfida complessa, perché tutti ti chiedono di difenderti, di vendere qualcosa, che però non vuoi vendere per non perdere i rendimenti. Infatti, se cedi alle richieste, come qualche volta accade, dopo tre mesi ti accorgi che è stata una decisione sbagliata e saresti dovuto rimanere fermo nella tua decisione originaria.

Infine, ci sono le sfide proprie del mondo obbligazionario, come, per esempio, quando una società va in bancarotta. A volte succede e non è affatto piacevole, ma fa parte del mondo degli investimenti.

Come organizzi tutta l’informazione con cui lavori?

La cosa più importante è riuscire a filtrare le notizie rilevanti da quelle che non lo sono. È essenziale individuare i tre-quattro input rilevanti per la gestione del nostro portafoglio, ma trovare le fonti adeguate è una sfida, perché c’è una quantità enorme di informazioni disponibili. Inoltre, una volta individuate le informazioni chiave, puoi soltanto sperare che siano le informazioni giuste, perché, naturalmente, puoi sempre sbagliarti.

Che consiglio daresti a chi vuole diventare Fund Manager?

Gli direi di dare sempre il massimo, perché questo è uno dei lavori più belli che esistano e io ne sono appassionato. Sono un patito investitore e mi piace molto occuparmi di economia e di tutto ciò che le è correlato. 

Ma gli direi anche che se scopre che questo lavoro non fa per lui, è bene che lo abbandoni rapidamente e cerchi invece qualcosa che lo appaghi veramente. Alla fine, non tutti sono nati per fare i portfolio manager.

Cosa ti piace fare quando non lavori?

Questa è domanda molto facile: amo cucinare. Cucino per i miei amici, per la mia famiglia e tutti sono molto entusiasti quando lo faccio, non tanto perché amino ciò che preparo, ma semplicemente perché così non devono farlo loro. Non sono molto fedele a una particolare cucina, né pretendo di essere perfetto, mi piace ciò che è semplice e genuino, biologico, ciò che è cucinato con ingredienti buoni. Solo con ingredienti di qualità puoi ottenere un buon risultato. Vale in cucina e vale negli investimenti.

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