17 GEN, 2024
Di Teresa M. Blesa di RankiaPro
Nata in Sicilia ma arrivata piccolissima a Milano, conseguo la maturità classica e la laurea in filosofia con lode. Dopo un inizio come Product Manager e Area Manager presso una multinazionale operante nella somministrazione di lavoro per le aziende, è con il salto nel settore bancario che arrivo alla mia più completa realizzazione, prima come Direttore di filiale su più filiali presso una banca inglese, e poi come Consulente Finanziario specializzata in consulenza patrimoniale presso una banca italiana. Nel 2020, in piena pandemia, ho dato vita a un blog con l’intento di diffondere la cultura finanziaria in modo diverso: da qui il termine https://diversamentefinanza.com/. Articoli, post e video sui social rappresentano oggi la mia espressione a tutto tondo, occasione di confronto con referenti di mercato, imprenditori e professionisti per contribuire all’evoluzione della cultura finanziaria e del risparmio.
Potrei iniziare con: C’era una volta…..Ho intrapreso questa strada nel 2009 entrando come Direttore di Filiale di una agenzia della nota banca inglese Barclays ora uscita dal territorio italiano come rete bancaria. Potrei dire quasi per un gioco del destino. Tutto è nato perché amando le sfide da sempre sono stata contattata da un head hunter che era alla ricerca di profili innovativi da inserire nel progetto di espansione del gruppo inglese. E io lo ero davvero, perché ricoprivo allora il ruolo di Area Manager per Milano nel settore della selezione del personale.
La mia giornata inizia alle 6 ,spesso anche prima. Una delle regole che mi sono data da tempo è lo sport, a livello di terapia intensiva… Quindi la programmazione dipende dagli appuntamenti previsti. Ma anche qui la mia organizzazione prevede la divisione del mese in due parti, la prima dedicata alla lavorazione inerente il mese medesimo la seconda dedicata alla preparazione del successivo.
Innanzitutto una prima diagnosi del patrimonio del cliente e delle relazioni personali cui è collegato. Non si può affrontare la gestione del patrimonio senza sapere a chi questo patrimonio è veramente collegato non solo oggi, ma anche nel caso del fine vita di chi lo possiede. Quindi, diventa fondamentale proteggere il cliente dal rischio di perdita di patrimonio che non si riferisce mai solo all’aspetto puramente finanziario, ma implica anche la considerazione di strumenti che possano mettere il cliente nelle condizioni di essere al sicuro.
I clienti cercano certezze, perché vengono fuori da ormai tre anni di veri e propri colpi accusati e non ancora ammortizzati. Covid, guerra tassi. Non c’è stato un attimo di tregua e la parentesi del rimbalzo succeduto al covid non ha fatto altro che creare ancora di più nella mentalità del cliente la sensazione che il mercato vada vissuto solo come mordi e fuggi e non invece come premessa di un vero investimento. Oggi più che mai vista l’aspettativa del prossimo taglio dei tassi bisogna essere molto programmatici e poco improvvisati. La vera notizia è che i tassi sono fermi. Questo vuol dire che si possono e si devono comprare bond per costruirsi una rendita come non si poteva fare da oltre dieci anni. Ma questo vuol dire anche che ha meno senso sbilanciarsi sull’equity perché questo asset è dipendente nei prezzi non solo dai tassi ma anche dalle notizie che ad oggi si riconcorrono su diversi fronti. Quindi direi bond anche in grandi dosi ma investment-grade ed equity in un piano programmato di piccoli acquisti ogni mese su tutti i trend più attuali.
Direi tre: Intelligenza Artificiale, Materie Prime legate allo sviluppo dell’elettrico, Cybersecurity. La prima perché ne dipendiamo totalmente e sta entrando senza distinzioni in tutti gli aspetti della nostra vita, il secondo tema è vitale per l’inevitabile sviluppo dell’utilizzo dell’elettrico, mentre per quanto riguarda l’ultima citata forse dovremmo parlarne sempre di più dato che il rischio di attacchi informatici rappresenta la prossima e già attuale traduzione per antonomasia della parola “rischio”.
Partiamo dalla seconda. Il cliente che ha rapporto con me da anni mediamente è costretto ad essere “in-formato”. Mi spiego. Essere informati non vuol dire leggere i giornali e tantomeno seguire i media. Il profilo dei clienti negli ultimi anni è cambiato per effetto di questa dipendenza dall’informazione che non mette nelle condizioni di essere, appunto, veramente in- formato. Ossia essere portato ad assumere correttamente quello che serve per una corretta comprensione della logica dei fatti collegati alla finanza. Il consulente finanziario secondo me ha questo compito arduo ma interessantissimo. Portare il suo cliente ad una vera e propria evoluzione della mentalità finanziaria. Nel tempo.
Gli direi innanzitutto di farlo se la sua passione non sono i numeri ma la gestione del cliente relativamente a tutto il quadro delle esigenze nell’arco della sua vita.
Quindi gli darei tre consigli:
Il primo è di essere tanto, tanto umile e quindi disposto a non smettere mai di formarsi e soprattutto auto- formarsi;
Il secondo è di ascoltare chi ha davanti e ne sa più di lui. E di intercettare in questo subito un mentore che possa illuminarlo su dove arrivare;
Il terzo è di ricordarsi sempre che non sarà mai un bravo consulente se non saranno i suoi clienti a riconoscerlo e anche quando accadrà dovrà continuare a chiedersi come possa migliorare.
Come tutti ne ho poco, e devo dedicarlo alla mia seconda attività che consiste nel blog Diversamentefinanza per cui creo costantemente contenuti. Ma il mio cuore è anche altrove, nel ballo latino americano che ho scoperto da meno di due anni e che mi porterà ad una prima competizione a Dubai a febbraio…